Il Ministero della Salute ha pubblicato il rapporto 2013 “Controllo ufficiale sui residui di prodotti fitosanitari negli alimenti”. Tali controlli sono legati al rispetto:
- Decreto Ministeriale del 23 dicembre 1992 sui piani annuali di controllo sui residui dei prodotti fitosanitari, nel quale si stabiliscono tempi e modi per effettuare i controlli.
- Regolamento CE 882/2004 nel quale si stabiliscono i criteri generali per effettuare i controlli ufficiali per la verifica della conformità alla normativa, indicando anche le caratteristiche dei Laboratori di analisi degli alimenti.
- Regolamento CE 396/2005 sui livelli massimi di residui negli alimenti.
Mettendo a confronto i dati del 2013 con quelli del 2012 il numero totale di campioni analizzati è arrivato a 6359, per 146 tipologie di alimenti, nel 2012 erano 132. Per ciò che riguarda le irregolarità, sono passate da 30 (0.5%) a 45 (0.8%), nonostante sia aumentata la percentuale rimane molto al di sotto della media europea. C’è inoltre da dire che il superamento occasionale di un limite legale non comporti un pericolo per la salute, ma il superamento di una soglia legale tossicologicamente accettabile.
Il Ministero ha individuato alcuni miglioramenti da attuare nelle attività di controllo, a seguito di alcune delle raccomandazioni dell’EFSA:
- Campionamenti che regioni/province devono effettuare a seguito dell’individuazione di alimenti ritrovati non conformi
- Ricerche degli analiti ritrovati non conformi diminuendo in questo modo la differenza tra incrementi di rilevazioni e incrementi dei superamenti.
- Regioni e province sono libere di scegliere le tipologie di alimenti da campionare, compresi frutti minori e frutti che non sono parte della dieta mediterranea.
Organizzazione di un workshop, dal Laboratorio Nazionale di Riferimento (ISS), per armonizzare i metodi analitici utilizzati dai laboratori del controllo ufficiale.
