Le sanzioni per il mancato rispetto della normativa sulla sicurezza alimentare

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sanzioni haccpGli alimenti e la sicurezza alimentare sono tematiche che riguardano tutti i cittadini del mondo, dai capi di Stato alle famiglie. Per questa ragione è importante avere chiaro di cosa si parla quando si fa riferimento alla sicurezza alimentare e alla sua regolamentazione, alla normativa haccp e ai rischi alimentari che possono trovarsi in un esercizio commerciale dove si manipolano, conservano e vendono alimenti.

Un chiarimento importante riguarda la provenienza di queste regole sulla sicurezza alimentare che è tutta europea e trova una spiegazione nell’obiettivo dell’Unione Europea di tutelare la sicurezza dei consumatori e lo sviluppo del mercato interno.
Attraverso una politica di sicurezza alimentare strutturata, l’Unione ha posto delle regole sul controllo dell’igiene alimentare, sulla qualità e benessere di animali e piante che andranno nel mercato alimentare e sul monitoraggio dei rischi di contaminazione. Con le riforme attuate nei primi anni del 2000 è stato avviato un livello di sicurezza alimentare tale da tutelare i prodotti alimentari dalla produzione alla vendita.
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La tutela del consumatore implica necessariamente il rispetto da parte dei commercianti, della normativa sulla sicurezza alimentare. A maggior tutela dei consumatori è intervenuto il decreto legislativo 193/07, quello che viene spesso definito “attuazione della direttiva killer 2004/41/CE”.Il decreto in questione prevede delle sanzioni per chi non rispetta la normativa e le indicazioni sulla sicurezza alimentare. Le sanzioni possono arrivare anche a 150.000 euro di ammenda con la reclusione fino ad un anno per illeciti gravi come quelli relativi al mancato rispetto della prassi igienica dei luoghi dove viene svolta la macellazione delle carni. Le sanzioni riguardano quindi sia il luogo di lavoro, nel quale devono essere rispettate le norme igienico sanitarie e in locali idonei, sia le prassi di lavorazione, distribuzione e conservazione degli alimenti.

Stabilimento registrato ma mancanza dell’aggiornamento della registrazione Sanzione amministrativa da euro 500 a euro 3.000.
Mancata predisposizione delle procedure di autocontrollo Sanzione amministrativa da euro 1.000 a euro 6.000.
Mancato adempimento alla risoluzione delle non conformita’ riscontrate entro i termini prestabiliti. Sanzione amministrativa da euro 1.000 a euro 6.000.
Mancata o non corretta applicazione dei sistemi e delle procedure del sistema di autocontrollo (Manuale HACCP) Sanzione amministrativa da euro 1.000 a euro 6.000.
Mancata notifica all’Autorita’ competente di tutti gli stabilimenti sotto suo controllo o notifica a registrazione sospesa o revocata. Sanzione amministrativa da euro 1.500 a euro 9.000.
Macellazione in luogo diverso dello stabilimento o locale con riconoscimento sospeso o revocato. Arresto da 6 mesi ad 1 anno; sanzione amministrativa fino a euro 150.000;Stabilimento riconosciuto ma mancata aggiornamento del riconoscimento.Sanzione amministrativa da euro 5.000 a euro 30.000.
Omissione del n. di riconoscimento dello stabilimento in etichetta. Sanzione amministrativa da euro 500 a euro 3.000.
Produzione primaria: mancato rispetto dei requisiti generali di igiene previsti dalla 852/04 (all.I) e dei requisiti specifici previsti dall’853/04 Sanzione amministrativa da euro 250 a euro 1.500.
Livelli diversi dalla produzione primaria: mancato rispetto dei requisiti generali di igiene previsti dall’852/04 (all.II) e dei requisiti specifici previsti dall’853/04 Sanzione amministrativa da euro 500 a euro 3.000.
Messa in commercio di carni fresche refrigerate o congelate senza bollatura sanitaria Sanzione amministrativa da euro 3.000 a euro 18.000 per ogni lotto di carne non bollato.

 

Alla luce della normativa vigente e delle sanzioni a carico di chi non rispetta la normativa, un’attenta analisi dei rischi sulla sicurezza alimentare è doverosa e obbligatoria. Per svolgere un’accurata analisi dei rischi è necessario essere formati per riconoscere il livello di gravità dei rischi. Per questo è importante coinvolgere una figura competente in grado di:

  • valutare attraverso l’identificazione del pericolo,
  • gestire il rischio attraverso il riconoscimento e i metodi per la prevenzione
  • comunicare il rischio attraverso l’educazione e la formazione.

Tre aspetti fondamentali per elaborare delle strategie di intervento per la salvaguardia della salute dei consumatori.